POS obbligatorio: cosa rischia chi non lo installa?

Sei a conoscenza dei nuovi requisiti POS delineati nella Legge di Bilancio 2023? Scopri le potenziali sanzioni per il mancato rispetto di questa legge.

Il governo aveva più volte parlato della possibilità di inserire una soglia di 60 euro come limite minimo per i pagamenti con il POS, la misura era stata decisa per andare incontro a tutti i commercianti che lamentavano l’obbligo dell’utilizzo di questo strumento anche per somme irrisorie.

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Purtroppo però la norma non è stata possibile crearla dal momento che l’Europa ha bocciato questa idea e quindi l’Italia si vede costretta a non poter mettere alcun limite o soglia di pagamento per i pagamenti consentiti attraverso il POS. Ciò vuol dire che i commercianti non possono rifiutarsi di far pagare i consumatori con il bancomat o la carta di credito anche per pochi euro, il rischio è quello di incorrere in sanzioni.

POS come funziona per i commerciati e per i professionisti

Commercianti e professionisti devono perciò mettersi in regola quanto prima per non incorrere in possibili sanzioni. La norma attuale prevede che vi sia l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici, qualora quest’obbligo non venga rispettato si rischia di inciampare in una sanzione.

La multa ha il valore di 30 euro, ma viene aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è stata rifiutata la possibilità di pagare con l’utilizzo del POS. Per fare un esempio se un cliente si reca in negozio e fa una spesa di 100 euro ed il commerciante si rifiuta di farlo pagare con il POS allora la multa avrà un valore di 34 euro, ossia i 30 euro più il 4% di 100 euro.

Non solo i commercianti sono tenuti ad eseguire i pagamenti con POS ma anche i professionisti devono rispettare le norme necessarie per poter contrastare l’evasione fiscale. Ciò vuol dire che anche i professionisti dovranno modernizzarsi quanto prima per poter permettere ai propri clienti i pagamenti digitali.

Sono molti i liberi professionisti che dovranno adeguarsi a questa nuova normativa, tra di loro ci sono anche artigiani, baristi, ristoratori, fabbri, idraulici, falegnami, ambulanti, notai, ingegneri, avvocati, commercialisti, geometrici, consulenti del lavoro, dentisti, medici.

Quando è entrato in vigore l’obbligo

L’obbligo del pagamento con il POS è diversi anni che è entrato in vigore, infatti fu il Governo Monti a varare questa norma e a rendere l’obbligo effettivo sia per i professionisti che per i negozianti, non era però prevista alcuna multa per chi non rispettava tale obbligo, oggi come abbiamo visto le cose sono ben diverse e chi non si adegua può imbattersi anche in multe molto esose visto che il valore della multa viene influenzato anche da quanto un consumatore spende nell’attività o in servizi.

Cosa prevede la Legge di Bilancio 2023?

Se non è stato possibile introdurre un limite minimo sotto il quale un commerciante può rifiutare il pagamento con il POS il Governo ha cercato delle soluzioni alternative. Tra le soluzioni offerte c’è la possibilità di mitigare sui costi delle commissioni delle varie transazioni che sono spesso molto alte e interessano anche gli importi più piccoli.

Altra proposta è la scelta di inserire un contributo straordinario sempre per agevolare i vari commercianti e professionisti che si trovano a confrontarsi con i costi alti sulle piccole transazioni. Tante le soluzioni proposte che però al momento ancora non sono entrate in vigore visto che il Governo ci sta ancora lavorando.

Ciò che è certo oggi è che ogni commerciante o professionista indipendentemente dal suo fatturato o dai suoi incassi giornalieri dovrà fornire a tutti la possibilità di pagare con il POS, altrimenti rischia la multa.

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